Si Saldi chi può

Sono iniziati ieri a Roma i saldi. Come ogni anno consigli ai consumatori, proteste, qualche affare e soprattutto caos e traffico. Io per fortuna anche quest'anno conto di rimanerne fuori. E anche quest'anno come ogni anno mi chiedo: ma perché ci sono i saldi? Senza ottenere risposte decenti dalle persone che mi stanno intorno.
Quest'anno però ho un blog e allora la questione la pongo a tutti: che senso hanno i saldi?
Sul sito della Guardia di Finanza trovate un po' di normativa. Su Radio Vaticana invece ho trovato un'intervista a Paolo Landi, segretario nazionale di Adiconsum, il quale mi pare esprimere un pensiero condivisibile e corretto dal punto di vista economico. Ecco l'audio:
E qualche mia riflessione di seguito.

Domande.
  • A chi convengono i saldi?
  • Perché i giorni dei saldi devono essere prestabiliti?
  • Perché la competenza è regionale? Cosa che porta a evidenti differenze nelle tempistiche e almeno in parte a una concorrenza tra regioni...
  • Perché i saldi riguardano solo le rimanenze di fine stagione di "prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo" (art. 15 d.lgs 114/98)?
  • Chi e come decide quali siano tali prodotti?
In un mercato concorrenziale le imprese stabiliscono il prezzo che vogliono, nei limiti di una competizione leale definita in qualche modo, per esempio niente vendite sottocosto. A chi giova la concorrenza è chiaro: a tutti e in particolare ai consumatori, che sono la maggior parte delle persone.
Cosa fanno i saldi? In teoria vietano di abbassare i prezzi al di fuori del periodo dei saldi, ovvero vietano la concorrenza per la maggior parte dell'anno! Per fortuna i saldi, come ogni legge che non abbia senso, sono in gran parte specchi per le allodole e il singolo commerciante se ne frega di una legge che non gli consente di fare guadagni leciti abbassando legittimamente i prezzi quando gli pare. Ecco allora infinite tecniche per aggirare una regolamentazione inutile: evitare la terminologia "saldi", fare offerte diverse da uno sconto esplicito ecc. Dunque saldi nocivi perché potenzialmente distorsivi della concorrenza e saldi inutili in quanto regolamentazione superflua.

Inoltre i consumatori che si aspettano i saldi sono incentivati a posticipare i loro consumi al momento degli sconti. Aumentando il delirio da saldo. I consumatori aspettandosi sconti magari tendono anche irrazionalmente a guardare più allo sconto che al prezzo effettivo cosicchè la caccia all'affare è in realtà una caccia alla percentuale più alta anziché al miglior rapporto qualità/prezzo. E questo lo sanno bene i commercianti che gonfiano i prezzi prima dei saldi, quando gli acquisti li fanno solo quelli che ne sono costretti (o che odiano il caos da saldi) e perciò disposti a pagare tale prezzo (sono pochi), per poi applicare un fittizio sconto maggiore in modo da far abboccare i clienti nel periodo dei saldi.
Durante i saldi poi la merce che non potrebbe essere venduta in saldo andrebbe esposta separatamente. Ma è chiaro che dal momento in cui i saldi hanno la capacità di attirare masse di persone i negozianti tenteranno di scontare anche il resto della merce, quella teoricamente non in saldo, che altrimenti è spiazzata da quella in saldo. Spiazzata prima perchè i clienti posticipano i consumi, spiazzata dopo perchè i clienti vogliono vedere lo sconto. Accade anche che alcuni commercianti aspettandosi la febbre del saldo acquistino merce poco prima dei saldi appositamente per i saldi, spesso merce di qualità medio/bassa. Con i saldi anticipati prima della fine effettiva della stagione accade anche che le nuove collezioni non abbiano il tempo di essere vendute normalmente. E in effetti numerosi commercianti sono favorevoli a posticipare il periodo dei saldi. Addirittura molti commercianti sono contrari proprio perché costretti a vendere poco fuori dai saldi e a prezzi troppo bassi durante questi ultimi.
Alla fine i saldi non servono ai consumatori che potrebbero godere di prezzi più bassi tutto l'anno, non servono ai commercianti che di fatto si fanno concorrenza lo stesso, non servono alla trasparenza; servono solo a complicare le cose...

E allora a chi servono davvero i saldi?
Non sarebbe meglio abolirli, evitare elucubrazioni inutili e semplificare la vita a tutti?

PS: e questo forse vale con altre mille leggi e leggine, lacci e lacciuoli della burocrazia italiana...

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Infine, visto che i saldi per ora ci sono, è bene ricordare che, indipendentemente da quello che vi dicono i negozianti, saldi o meno:
  1. Ogni bene acquistato da un consumatore gode di una garanzia piena ed assoluta di due anni, e di almeno un anno quando si tratta di un bene usato. (Conservate gli scontrini o una loro copia)
  2. Il consumatore deve denunciare al venditore il difetto di conformità entro due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.
  3. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. (Oppure riparazione senza spesa aggiuntiva, riduzione del prezzo o risoluzione del contratto, cioè riavere indietro i soldi)