Galileo e i complottari

Quest'estate mi sono imbattuto per caso in una bancarella di libri usati. Senza volerlo mi sono trovato per le mani un libricino: una lettera di Galileo Galilei, uomo di scienza che dovette combattere contro la superstizione e l'oscurantismo nel 1600. Mi è sembrato attualissimo. Provate a leggere:

[...] "dato che il numero degli analfabeti funzionali e dei webeti è di gran lunga superiore a quello degli intelligenti e dei capaci, i primi, navigando in rete a caso e senza verificare le fonti, credono di essersi informati e di avere la competenza per esprimere opinioni su ogni argomento, basandosi sulla loro interpretazione distorta di alcune frasi decontestualizzate che hanno letto in rete e senza che abbiano compreso il senso di quelle poche fonti attendibili che gli sarà pur capitato di avere sotto gli occhi, e lo scarso numero dei competenti e degli esperti non avrà speranze di arginare il fenomeno del complottismo e delle notizie false, essendo invetabile che questi contenuti ottengano molti più "mi piace" e siano maggiormente condivisi dalle masse, poiché è molto più facile spacciarsi per esperti controcorrente o sentirsi tali sulla base di allarmismi, slogan, paure e false analogie pseudoscientifiche piuttosto che aprire i libri, partire dalle basi e mettersi a studiare materie complesse per anni e anni."
[...]

Galileo Galilei, Lettera ai Terrapiattisti, 1615.